Le condotte antincendio sono certificate con normative di prova diverse a seconda della funzione che devono svolgere:
EN 1366-1: condotte di ventialzione
EN 1366-5: condotte a protezione di impianti
EN 1366-8: condotte di estrazione fumo e calore multicomparto
EN1366-9: condotte di estrazione fumo e calore monocomparto
In particolare le condotte possono essere provate con i seguenti scenari:
fuoco interno
fuoco esterno
orientamento orizzontale
orientamento verticale
Questi sistemi di protezione sono utilizzati per garantire la resistenza al fuoco degli impianti che attraversano una parete o un solaio di compartimentazione ed anche per garantire la continuità del supporto che viene attraversato.
La classificazione europea delle condotte antincendio, secondo la norma EN 13501-3, prevede che oltre ai parametri di tenuta E ed isolamento I siano anche indicati altri parametri che definiscano l’orientamento della condotta se è certificata per fuoco interno od esterno o entrambi.
I sistemi di protezione di giunti lineari o fessure presenti in pareti o solai di compartimentazione devono essere testati secondo la norma di prova EN 1366-4 e classificati secondo la norma EN 13501-2.
Questi sistemi sono soggetti a marcatura CE di sistema secondo laEAD 350141-00-1106che permette di ottenere un’approvazione tecnica europea ETA.
Le tipologie di giunti da provare nei test al fuoco ufficiali sono tre:
giunto lineare a solaio
giunto verticale su supporto verticale (parete)
giunto orizzontale su supporto verticale (parete)
Il giunto tra una parete che si attesta ad un solaio (tipo D secondo norma) o tra un solaio che si affianca ad una parete (tipo E) sono coperti dalle tipologie di test indicate in precedenza secondo una specifica tabella riportata nella norma.
E’ importante anche verificare la posizione del sistema di protezione del giunto nella certificazione perché non tutte le configurazioni di prova posso essere applicate in modo diverso da quello testato.
I test eseguiti con la configurazione di prova B valgono anche per le configurazioni C ed E ma non viceversa.
La classificazione dei giunti lineari secondo la norma EN 13501-2 oltre ai requisiti di tenuta E e isolamento I prevede una serie di altre caratteristiche da indicare:
orientazione del campione
H: orientazione orizzontale
V: giunto verticale su supporto verticale
T: giungo orizzontale su supporto verticale
movimento indotto:
X: nessun movimento (permesso il 7,5 %)
M000: movimento indotto in %
tipo di giunto
M: prefabbricato
F: realizzato in cantiere
B: misto tra i due
larghezza certificata
W00 to 99
Un esempio di classificazione che trovate nei rapporti di classificazione o negli ETA è la seguente:
EI 120 – V – M30 – B – W 20 to 100
Bisogna verificare correttamente la classificazione dei sistemi di giunti per evitare errori di progettazione e istallazione.
Questi sistemi devono essere certificati in opera attraverso il modello dei Vigili del Fuoco DICH.PROD.
La protezione antincendio delle strutture in acciaio è definita dai seguenti parametri:
resistenza al fuoco R: definita dal progettista antincendio in funzione dell’edificio e della destinazione d’uso utilizzando le normativa vigente;
la temperatura critica: massima temperatura raggiungibile dall’acciaio in caso di incendio in funzione dei carichi e dalle azioni dell’incendio come stabilito dalla norma EN 1993-1-2 (Eurocodice 3) prima del collasso.
I sistemi di protezione antincendio per l’acciaio devono essere certificati secondo le norme di prova EN 13381-4 e EN 13318-8 in funzione del tipo di protettivo (passivo o reattivo).
Queste norme di prova portano ad un rapporto di valutazione che dà come risultato delle tabelle prestazionali in funzione di:
resistenza R
fattore di sezione
temperatura critica dell’acciaio
Il fattore di sezione è definito come il rapporto tra la superficie di esposizione al fuoco dell’elemento in acciaio e il volume resistente.
Si determina per via geometrica ed è un parametro molto importante perché influenza lo spessore di materiale protettivo da applicare. Bassi valori del fattore di sezione comportano un riscaldamento più lento rispetto a profili con alto valore del fattore di sezione.
I sistemi di protezione delle strutture in acciaio posso essere:
Le vernici intumescenti sono utilizzate per la protezione di strutture in acciaio, calcestruzzo e miste. Questi protettivi devono essere certificati secondo le seguenti norme:
EN 13381-8: protezione di strutture in acciaio
EN 13381-3: protezione strutture in calcestruzzo armato
EN 13381-5: protezione di strutture miste in acciaio e calcestruzzo.
La vernice intumescente (definite vernice reattiva dalla norma) si può applicare con:
pennello
rullo
pompa airless
Il sistema più utilizzato è quest’ultimo che permette la posa di una maggiore quantità e di applicare uno spessore uniforme.
Le vernici intumescenti, quando sono esposte al calore, espandono creando uno strato isolante che protegge la struttura su cui sono applicate. In genere espandono fino a 20-30 volte lo spessore iniziale.
L’intonaco antincendio è un sistema molto utilizzato nella protezione passiva dal fuoco per le strutture in calcestruzzo, acciaio e miste.
In genere l’intonaco è alleggerito con perlite, gesso o vermiculite per renderlo leggero e molto isolante. E’ un sistema che si applica con macchine intonacatrici particolari e ha un’ottima resistenza al fuoco che può arrivare fino a REI 240.
Questo sistema protettivo deve essere certificato con le normative europee di prova e può essere marcato CE secondo un documento di valutazione europea EAD 350140-00-1106 – ” Renderings and rendering kits intended for fire resistant applications “
L’intonaco antincendio può essere posato anche su rete metallica nel caso di elevati spessori o per applicazioni particolari come la protezione di strutture reticolari in acciaio.
L’intonaco antincendio è molto utilizzato nel caso di cantieri in calcestruzzo armato da riqualificare perché permette di adeguare la resistenza al fuoco delle strutture in calcestruzzo con pochi millimetri di spessore.
Anche per le strutture in acciaio è molto utilizzato quando la resistenza al fuoco è maggiore di 60 minuti visto l’ottimo isolamento termico che riesce a garantire per elevate resistenze al fuoco.
Collaboro con aziende di posa che sono specializzate nell’applicazione di questo sistema protettivo e garantiscono una corretta applicazione dell’intonaco negli spessori definiti in fase di progettazione.
Nel mercato esistono molti intonaci antincendio con certificazioni ETA che si differenziano in funzione della facilità di posa e nel tipo di certificazione ottenuta.
I controsoffitti a membrana sono dei sistemi di protezione orizzontali che da soli garantiscono i requisiti EI di protezione dal fuoco. La norma di prova europea per classificare questi sistemi è la EN 1364-2 che prevede la prova del controsoffitto senza alcun solaio al di sopra del controsoffitto stesso.
Le termocoppie per la misura delle temperature ai fini del requisito di isolamento I sono posizionate direttamente sul lato non esposto del controsoffitto in corrispondenza dei giunti e dei pannelli.
Per la verifica del parametro di tenuta E si verifica direttamente la superficie non esposta del tamponamento orizzontale.
Come si evince dalla foto il sistema è agganciato a delle travi in acciaio che servono solo da supporto al controsoffitto che va a chiudere la bocca del forno di prova di misura 3000 x 4000 mm.
I controsoffitti a membrana rappresentano la massima sicurezza come protezione orizzontale visto che i limiti di temperatura per il superamento della prova sono:
incremento di 140°C della temperatura media del lato non esposto rispetto alla temperatura iniziale;
incremento di 180°C delle singole termocoppie posizionate in corrispondenza dei giunti rispetto alla temperatura iniziale.
Questi sistemi protettivi possono essere utilizzati per garantire il requisito di resistenza al fuoco REI a qualsiasi tipologia di solaio visto che da soli garantiscono la tenuta e l’isolamento per un determinato periodo di tempo. Ci si svincola dal tipo di solaio visto il taglio termico che questi sistemi garantiscono che non comportano alcun riscaldamento critico delle strutture portanti.
L’unica cosa da rispettare per la corretta applicazione è di utilizzare la stessa maglia di pendinatura utilizzata nel test di prova e lo stessa tipologia di struttura metallica di sostegno del controsoffitto.
Consiglio questo tipo di soluzione quando la tipologia di solaio è mista o non è coperta da altri sistemi di controsoffitti collaboranti.