I protettivi antincendio passivi sono tutti quei sistemi che permettono di proteggere un compartimento dal fuoco, in caso di incendio, senza che sia necessaria alcuna azione da parte di un impianto o da parte dell’uomo.
I sistemi passivi posso essere:
lastre
controsoffitti
intonaci antincendio
vernici intumescenti
condotte antincendio
sistemi di protezione di attraversamenti di impianti
porte antincendio
serrande tagliafuoco
Tutti questi sistemi devono essere certificati in opera da parte di un tecnico abilitato alla prevenzione incendi attraverso due moduli ministeriali che sono il CERT.REI e DICH.PROD. in funzione della tipologia di sistema.
Nella Lettera Circolare 1681 del Ministero dell’Interno del 11/02/2014 è specificato chiaramente quale modello utilizzare in funzione della protezione applicata.
Nel caso di vernici o intonaco il tecnico antincendio prima di firmare la certificazione deve verificare in opera gli spessori applicati per garantire la corretta resistenza al fuoco del protettivo antincendio applicato.
I sistemi di protezione passiva sono classificati REI o EI a seconda che si tratti di un sistema portante e separante o solo separante ma non portante.
La sigla REI ha il seguente significato:
R: resistenza meccanica in caso di incendio per un determinato periodo di tempo (per esempio R 60)
E: ermeticità – tenuta a fumi e gas caldi
I: isolamento termico
Le sigle R – REI – EI di utilizzano per le seguenti strutture:
R: strutture portanti ma non separanti
REI: strutture portanti e separanti
EI: strutture non portanti ma separanti
Nell’immagine sottostante riporto un esempio di compartimento REI 60 in cui si possono individuare le diverse strutture con funzioni diverse e la corretta classificazione REI o EI o R
colonna in calcestruzzo R 60
parete in laterizio non portante EI 60
il solaio portante e separante REI 60
La certificazione dei sistemi di protezione passiva dal fuoco deve essere fatta attraverso i modelli dei Vigili del Fuoco CERT.REI e DICH.PROD. Per maggiori dettagli puoi leggere questo mio articolo specifico.
Uscito in Gazzetta Ufficiale del 31 ottobre 2019 il Decreto Ministeriale 18 ottobre 2019 che modifica il Codice di prevenzione incendi ed in particolare:
La Lettera Circolare 15406 del 15 ottobre 2019 chiarisce alcuni aspetti del Decreto Ministeriale 12 aprile 2019 che ha introdotto alcune modifiche al Codice di Prevenzione Incendi.
In particolare si evidenziano le seguenti modifiche:
articolo 2: vengono aggiunte alcune attività soggette che devono essere progettate secondo il Codice se di nuova realizzazione mentre per quelle in fase di ristrutturazione e ampliamento potranno essere utilizzate le vecchie regole se non c’è compatibilità con il Codice;
articolo 3: introduce un articolo al Codice che definisce le modalità applicative alternative.
In particolare la Circolare riporta uno schema Schema riepilogativo delle modalità applicative del D.M. 3/8/2015, come modificato dal D.M. 12/4/2019
La Fire Safety Engineering FSE è un approccio alla sicurezza antincendio di tipo ingegneristico che utilizza dei software di calcolo per fare delle previsione dinamiche degli scenari di incendio. Questa nuova metodologia è stata inserita in Italia qualche anno fa e oggi è regolamentata dal Codice di Prevenzione Incendi D.M. 03 agosto 2015 e introdotta nelle nuove regole tecniche verticali RTV in alcuni specifici casi.
La Fire Safety Engineering FSE permette di fare delle simulazioni per verificare l’efficacia dei sistemi di protezione antincendio utilizzati e di poter valutare lo sviluppo del fumo e del fuoco all’interno e/o all’esterno di un edificio.
Il software alla base di questo metodo è stato sviluppato dal NIST (National Institute of Standards and Technology) ed é disponibile gratuitamente e scaricabile al seguente link.
Il programma FDS (Fire Dynamics Simulator) permette di creare un ambiente con caratteristiche chimico-fisiche personalizzate e oggetti ed impianti all’interno dello stesso. E’ possibile creare un innesto con una potenza termica personalizzata e di definire tutte le tipologie di superfici con qualsiasi tipo di materiale.
Si posso posizionare termocoppie all’interno dell’ambiente di studio o piani di monitoraggio delle temperature, delle potenze termiche emesse e visualizzare lo sviluppo del fumo
Legato al software FDS c’è un altro programma chiamato Smokeview (SMV) che permette la visualizzazione dei risultati del programma FDS e permette di scegliere quali elementi di output visualizzare (temperature, potenze, fumo e altro).
Sto iniziando a studiare alcuni casi tipici, come le autorimesse, per valutare le temperature in gioco e lo sviluppo del fumo utilizzando i dati riportati nella ultima versione della RTV.
E’ molto importante utilizzare i parametri corretti per quanto riguarda:
proprietà termiche dei materiali
temperature di auto accensione
potenza termica per unità di volume HRRPUV
Il software permette di inserire anche sistemi di protezione attiva come sprinkler ed estrattori di fumo e calore.